3 Classi di aspetto del parquet: cerchio, triangolo, quadrato
Le varie tipologie di parquet in rovere sono suddivise in tre classi di aspetto contrassegnate da altrettanti simboli. Il cerchio, il triangolo e il quadrato servono per indicare non tanto la qualità, quanto la resa e l’aspetto estetico, in base alla normativa internazionale UNI EN 13489:2018.
Queste classi sono state adottate perché ogni tavola di legno ha caratteristiche uniche, per esempio per venature e nodosità, che risaltano in maggiore o minore misura, a seconda del prodotto scelto.
In particolare per le linee Dream e Signature abbiamo deciso di declinare questa classificazione in modo più originale. Tra i nostri prodotti, infatti, il simbolo del cerchio indica la gamma Pure, composta da pavimenti dalla tonalità uniforme e dalle venature regolari interrotte solo da occasionali occhi di pernice. Il triangolo è tipico della linea Natural con le sue variazioni cromatiche leggere, nodi di dimensione contenuta e la complessiva omogeneità delle venature. Il quadrato corrisponde a Spirit e Wild: la prima deve il suo forte impatto estetico ai nodi e alle variazioni cromatiche accentuati; l’altra ai nodi, crepe e spaccature più marcati; stuccati a filo.
I simboli delle classi d’aspetto, cosa significano?
La normativa UNI EN 13489 ci fornisce delle tabelle per ogni essenza lignea che indicano le caratteristiche di ogni classe d’aspetto. In particolare, per i pavimenti con essenza nobile in rovere, l’etichetta del cerchio indica la presenza di nodi sani di diametro inferiore ai 3 millimetri e specchiature, ma esclude le tracce di corteccia o alburno, ovvero di quella parte più chiara del materiale che si trova nell’immediata prossimità della corteccia. Invece, il triangolo contraddistingue il rovere con nodi sani di diametro inferiore agli 8 millimetri con eventuali tracce di alburno sino al 50% della superficie anteriore. Sono anche ammesse specchiature e setolature, senza alcun limite, ma non i residui di corteccia. Per la classe quadrato, invece, tutte le caratteristiche sono consentite senza limite di dimensione e quantità, se non compromettono la resistenza e l’usura del parquet
Citando un estratto della normativa, infine, specifichiamo, come vengono considerati i materiali utilizzati per la superficie, come deve risultare il pavimento posato e la tolleranza di classificazione di ciascun lotto:
“Il materiale utilizzato per lo strato superiore deve essere legno di latifoglie o di conifere selezionato, giovane e sano senza carie, funghi, muffa o danni da insetti. Da una lista all’altra ci sono variazioni, ma l’impressione totale del pavimento posato deve mostrare il carattere omogeneo di ogni classificazione. Considerando le inevitabili differenze di classificazione, il 3% degli elementi del lotto può essere di altre classi. Eventuali elementi aggiuntivi di altre classi sono consentiti nella misura in cui l’impressione generale del pavimento non ne sia disturbata”.