Parquet e riciclo creativo: dall’arte dell’arredo alle arti figurative
Di come recuperare un vecchio parquet per destinarlo a funzioni diverse e dargli così una nuova vita ti abbiamo parlato in altre occasioni; altrove ci siamo soffermati sul fatto che la sua intrinseca naturalità fa sì che il pavimento in legno si possa riciclare o smaltire senza problemi. Di per sé pensare di riutilizzare il parquet che prima ornava le superfici del tuo spazio abitativo o professionale per creare un comodo tavolo da happy hour o da lavoro, oppure un’originale spalliera per letti e ancora delle cornici significa covare già dentro di sé la scintilla della creatività.
Metti l’ingegno, nel pavimento in legno
C’è naturalmente il modo per trasformare la scintilla in autentica fiamma e gli esempi non mancano. Ad esempio “La Bottega Del Truciolaio” uno youtuber specializzato in legno, ha utilizzato del parquet in rovere per realizzare uno speaker bluetooth o ancora una lampada led; ecco quindi che nulla vieta di metterti alla prova per dare libero sfogo alla fantasia dell’artista che risiede in te.
Dalla natura selvaggia al parquet domestico
Lo scultore Eyevan Tumbleweed, al secolo Bennet Ewing, ha affermato di essersi dato all’arte perché sin da bambino amava associare le bizzarre forme di alcuni oggetti naturali ai volti umani. Ha iniziato a raccogliere un po’ ovunque, nei boschi e giardini come sulla battigia delle spiagge, legname di scarto che ha via via assemblato per poi creare particolari volti che espone nella sua bottega e in gallerie d’arte. Così un viso e un corpo li ritrova anche nelle venature del parquet che gli sono utili per dare vita ad altre creature e scenari immaginari.
Pavimenti in legno, dalla casa al cielo aperto
Nulla esclude che il parquet sia fra le materie prime predilette dall’olandese Piet Hein Eek, che partecipa al Salone del Mobile e ha collaborato con Ikea, che con legno di recupero ha creato l’installazione esposta al festival Crystal ship di Ostenda in Belgio. È il ritratto di un uomo e occupa quasi per intero in verticale la parete dei tre piani di un edificio cittadino. È di gusto vagamente astratto e richiama le atmosfere della corrente cubista. Non a caso i cubisti, con futuristi e dadaisti e altri innovatori ancora, hanno aperto la via nell’arte alla valorizzazione degli scampoli di stoffa, brandelli di carta e legno, tracciando un ideale ponte fra la pittura e la scultura.
Giganti buoni e rapper, cuori di parquet
Qualcosa di simile lo ha fatto anche il danese Thomas Dambo (Dumbo) che con il parquet ha fatto rinascere anche i pallet per l’imballaggio nei suoi progetti di design d’interni e d’immaginifiche creature per i parchi urbani. Dal canto suo, con pannelli di materiali lignei dismessi il rapper Luca Barcellona ha prodotto un’illustrazione da 30 metri di lunghezza e oltre due d’altezza finito poi all’asta per scopi benefici. Di far del bene col legno tratto anche da scarti di falegnameria e industriali s’è occupata poi l’Unità operativa 2 di Urgenza psichiatrica della Fondazione Stella Maris, pisana, impegnata nell’assistenza ai bambini e adolescenti affetti da disturbi neuropsichiatrici trasformatisi così in tanti piccoli artisti.
Una tavola di parquet non potrà, a differenza della leva archimedea, sollevare il mondo: ma da cosa nasce cosa e partendo da oggetti destinati all’inceneritore che Barbara Holmes e Tadashi Kawamata, fra gli altri, sono approdati rispettivamente al 1045 Mission di San Francisco e all’HKW di Berlino.